A tutti accade di avere a che fare con collaboratori non proprio volenterosi: persone che si limitano a fare il minimo indispensabile, che mancano di entusiasmo, di voglia di modificare la loro routine quotidiana e di sforzarsi per dare il meglio.
Questa tipologia di dipendenti è una vera sfida per il management aziendale: non danno il massimo, ma non hanno nemmeno comportamenti troppo riprovevoli da consentire un richiamo od azioni formali. La tentazione può essere quella di ignorare il problema, sperando che si tratti di un periodo e la situazione si risolva da sola. Un approccio che alla lunga potrebbe però avere conseguenze anche sul resto del team, causando malumori o aprendo la strada a comportamenti similari.
Come manager o responsabile HR è tuo compito evitare che anche i collaboratori più produttivi risentano dell’influenza di quelli più svogliati.
Quindi cosa puoi fare per stimolare ciascuno a dare il meglio ed abbandonare la propria comfort zone fatta di mansioni ripetitive e poco stimolanti?
Purtroppo non esiste una soluzione adatta a qualunque situazione: ciascuno avrà ragioni molto differenti per avere un atteggiamento così passivo ed il problema fa affrontato su basi individuali. Ti proponiamo 5 domande che ti aiuteranno a scegliere il giusto approccio per ciascuno:
È cambiato qualcosa?
Ti trovi ad avere a che fare con uno svogliato cronico, o con un dipendente che ha sempre avuto ottime performance oggi in netto calo? Avrai sempre a che fare con persone che del fare il minimo indispensabile ne hanno fatto un’arte. Ma se un collaboratore perde carica improvvisa e si mostra demotivato e disinteressato devi scoprirne le ragioni. Ha difficoltà a relazionarsi con un nuovo supervisore? Si sente escluso dal team? Cova del risentimento per qualche ragione, come un progetto importante che non gli è stato assegnato? Solo lui potrà darti la risposta, quindi dedicati del tempo per una conversazione con lui che ti consenta di comprendere cosa sta succedendo.
Si annoiano?
Sono pochi i fortunati che ricoprono ruoli sempre eccitanti e ricchi di sfide. Tutti dobbiamo affrontare compiti noioso a volte. Ma se le persone ogni giorno si trovano a svolgere le stesse mansioni ripetitive, senza nessuna opportunità per imparare e crescere, è normale che smarriscano il loro entusiasmo. Se mancano le opportunità di carriera si domanderanno perché sforzarsi se nulla gli verrà riconosciuto. Cosa puoi fare per rendere più coinvolgente il ruolo di ciascuno? L’affiancamento di un nuovo assunto, il coinvolgimento in un nuovo progetto?
Ci sono problemi che non conosco?
A volte le problematiche personali diventano così schiaccianti che risucchiano tutte le energie e le attenzioni, relegando il lavoro in fondo alla lista delle cose di cui occuparsi. Possono essere questioni temporanee (una nascita, la fine di una relazione, difficoltà finanziarie) od a lungo termine (malattie debilitanti o famigliari anziani da accudire…).
Certo, i tuoi collaboratori non sono obbligati ad aprirsi con te e spiegarti le ragioni della loro distrazione, ma è tuo compito cercare di creare un ambiente di lavoro in cui non temano giudizi o ripercussioni. Solo così potrai cercare una strada per aiutarli. A volte è sufficiente offrire alle persone più tempo libero da dedicare alla risoluzione dei problemi, a volte dovrai attivare altre strategie, come nuovi piani di formazione aziendale. Se le persone sentiranno la tua empatia ed il tuo impegno per aiutarle, vorranno dimostrarti che si meritano la tua fiducia e le loro performance ne trarranno beneficio.
Hai chiarito cosa ti aspetti?
È chiaro a tutti quali siano i loro obbiettivi e cosa ci si aspetta da loro? Utilizza le valutazioni annuali delle performance per fissare dei traguardi realistici, ma sfidanti, prestando attenzione ad evitare fraintendimenti e dubbi. Coinvolgi i tuoi collaboratori nella definizione di questi obbiettivi per farli sentire più partecipi e quindi motivati. Non avere timore di ricordare a tutti che gli è richiesto impegno e costanza perché anche da loro dipende la crescita del business.
Sei parte del problema?
Fermati un attimo a riflettere: il tuo approccio alla gestione del personale potrebbe esacerbare la situazione e spingere i dipendenti a scarso impegno? Magari sei troppo morbido ed hai perso il polso della situazione, o al contrario eccessivamente duro e dittatoriale. O potresti aver lasciato in un angolo i collaboratori meno produttivi perché era più semplice piuttosto che studiare sviluppi di ruolo che gli facessero ritrovare l’entusiasmo. La tentazione di ignorarli lo so è alta, ma questo può solo peggiorare la situazione.