Avere a che fare con dipendenti che non vanno d’accordo tra loro è una delle situazioni più frustranti per chi si occupa di gestione del personale.
Relazioni tese all’interno dell’ufficio non causano solo una brutta atmosfera, ma possono avere un impatto forte su produttività e performance: i dipendenti non comunicano tra loro, le riunioni sono tese, si innescano sotterfugi e scaramucce, a volte si arriva persino ad alzare i toni di voce.
I manager non devono limitarsi a gestire queste situazioni, ma anche domandarsi se non possano esserne la concausa involontaria: le modalità in cui organizzano il lavoro e gestiscono il team potrebbero inavvertitamente causare divisioni e screzi tra i colleghi.
Quali sono i fattori che portano a relazioni lavorative tese e come possono agire i manager per assicurarsi di non esacerbare il problema?
Le persone non riconoscono i reciproci ruoli
“È sempre fuori ufficio, non so mai dove trovarla.”
“Perché le attività più interessanti vengono assegnate sempre a lui ed a noi restano le scocciature?”
“Sembro l’unico che si impegna, ma non mi viene riconosciuto.”
Incomprensioni in merito ai ruoli dei colleghi sono alla base di molte relazioni lavorative complicate: se le persone non sanno quali siano le priorità dei loro pari, o cosa ci si aspetta da loro, è facile si convincano che non stiano svolgendo bene i loro compiti. In questo clima, invidie e risentimenti si sviluppano facilmente e prima di rendertene conto avrai un team disfunzionale. Ogni manager deve assicurarsi che ciascuno abbia chiaro il proprio ruolo e quello altrui e che tutti conoscano l’obbiettivo condiviso. Se saranno nella condizione di vedere il quadro generale, avranno chiaro come muovercisi all’interno, per collaborare e supportarsi a vicenda.
Ogni manager ha delle preferenze
È nella natura umana avere delle persone che preferiamo ad altre, lo stesso vale per il management: magari hanno più stima di un collaboratore rispetto ad un altro, o sentono un’affinità naturale per alcune persone; spesso queste sensazioni giocano un ruolo inconscio nel modo in cui viene gestito il personale in azienda. A qualcuno vengono sempre assegnate le attività più stimolanti, è sempre in prima fila per la formazione, può lavorare fuori ufficio ogni volta che lo desidera e le sue richieste di ferie vengono sempre approvate.
I tuoi collaboratori non sono ottusi, si accorgono se non rientrano nella lista dei “prescelti”, sentendosi svalutati e poco considerati. Il risentimento per un trattamento impari, che sia reale o percepito, cresce e comincia a creare problemi tra colleghi. Spetta a ciascun manager guardarsi allo specchio ed assicurarsi di non aver causato inavvertitamente discordia favorendo alcuni collaboratori.
L’azienda non attribuisce valore alla collaborazione
Come manager l’ambiente di lavoro che stai creando è competitivo o collaborativo? Anche la competizione ha un ruolo importante: alcuni ambiti, come le vendite, prosperano mettendo i commerciali in competizione tra loro in modo da generare performance migliori. Tuttavia potresti stupirti di quanto spesso si inneschino dinamiche di competizione anche laddove uno spirito collaborativo potrebbe portare risultati migliori.
Se le persone si sentono in competizione con i loro colleghi, perseguiranno solo il loro interesse personale eventualmente arrivando a sabotare il lavoro dei loro colleghi. Avere un approccio più collaborativo e chiarire che i dipendenti devono supportarsi a vicenda, porterà performance migliori ed un ambiente di lavoro più armonioso.
I colleghi non si piacciono tra loro
Succede a volte che le persone, semplicemente, non si piacciano tra loro: i colleghi trovano le abitudini reciproche irritanti, non condividono l’approccio o non comprendono il senso dell’umorismo dell’altro. Nella vita personale, di solito, possiamo evitare chi ci sta antipatico; sul lavoro invece siamo spesso obbligati a condividere anche molto tempo con chi non apprezziamo. Come manager, devi accettare che vi siano persone all’interno del tuo team che non vanno d’accordo per inclinazioni personali differenti. Quand’è così, l’unica cosa che puoi fare è separare le fazioni rivali, allocare le persone su progetti differenti ed evitare le situazioni in cui dovrebbero lavorare strettamente a contatto. Se ciò non fosse possibile, dovrai fare appello al buon senso di entrambe le parti, riconoscendo che potrebbero avere difficoltà tra loro, ma fissando delle regole di comportamento.
È lavoro, non divertimento
I team migliori sono quelli i cui membri riescono a lavorare e divertirsi insieme. Incentivare un entusiasmo forzato non è mai una buona idea, ma potresti cercare un modo per far sì che le persone possano conoscersi meglio ed apprezzarsi a vicenda. Non devi organizzare per forza un grande evento: condividere la pausa pranzo, organizzare un aperitivo dopo lavoro o una passeggiata durante la pausa… sono tutte iniziative semplici che possono portare una grande differenza. Tieni a mente le differenze di età e di interessi e ricordati che non tutti potrebbero aver voglia di socializzare.
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