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5 pratiche che le HR possono imparare dalle scienze comportamentali

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Sign with Arrow in Country Setting ca. 2000

È da un po’ di tempo ormai che sentiamo parlare di scienze comportamentali: si tratta di utilizzare stimoli comportamentali appunto, per spingere le persone a prendere delle decisioni giuste e consapevoli, per sé stessi e per tutta la società. Per esempio, di recente sono stata a pranzo in una mensa in cui, accanto ad ogni pietanza era scritto ben in evidenza il quantitativo di calorie presenti; si tratta di un modo per aiutare chi sta facendo una dieta e vuole tenere sotto controllo l’apporto calorico, e devo dire che con me ha funzionato: non mi sono fermata davanti a cotoletta e patatine, ma ho proseguito verso una leggera insalata di tonno.

Certo, è opportuno interrogarsi su quale sia il confine tra spingere le persone nella giusta direzione e manipolarle, ma se sfruttate in modo etico le scienze comportamentali possono rivelarsi molto utili in diversi ambiti di applicazione, anche nel contesto Risorse Umane. Come possono essere sfruttate quindi per supportare la gestione ed il coinvolgimento dei dipendenti?

Cambiamento culturale

I principi comportamentali possono essere utilizzati con buoni effetti se l’azienda sta cercando di apportare un cambiamento di cultura, per esempio uno spostamento verso modalità di lavoro più collaborative. Pierre Battah, esperto di collaborazione, sottolinea che semplicemente spostare fisicamente vicini due dipartimenti che vogliamo far collaborare, può incoraggiare le persone ad interagire. Posizionare il distributore dell’acqua o la macchinetta del caffè nelle aree centrali dell’azienda o vicino a sedie e tavolini, può per esempio spingere le persone a fare networking ed approfondire la conoscenza dei colleghi. Anche l’introduzione di una cultura di coaching può influenzare il comportamento, con i manager che spingono i dipendenti durante le sessioni di coaching verso la tipologia di soluzioni che possono essere utili al business.

Pianificazione finanziaria

C’è un dibattito sempre più diffuso tra le Risorse Umane sulla necessità per i datori di lavoro di supportare il benessere finanziario del proprio staff. I dipendenti preoccupati di avere debiti a fine mese, o di non avere una pensione dignitosa, saranno facilmente stressati e non performeranno al loro meglio. Organizzare degli incontri brevi per tutto il team in cui aiutare le persone ad essere più consapevoli sulle loro decisioni finanziarie, può rendere le persone più serene e performanti.

Salute e benessere

I datori di lavoro considerano sempre più prioritaria la salute fisica e mentale del loro staff.  Ormai è riconosciuto da tutti che se un ambiente di lavoro è felice e sano, l’organizzazione beneficerà di un ridotto numero di assenze, maggiore produttività e dipendenti più entusiasti e coinvolti. Per esempio Google, ha ridotto di tre milioni il conteggio delle calorie totale dei propri dipendenti semplicemente posizionando in mensa i cibi più sani, più in vista. Incentivi per andare a lavoro in bicicletta, competizioni di fitness, o tornei sportivi tra dipartimenti possono aiutare ad incentivare comportamenti salutari.

Premi ai dipendenti

Il comportamento di ciascuno è fortemente influenzato da ciò che vedono fare agli altri, ne consegue dunque che premi e benefit ai dipendenti meritevoli sono un buon metodo per stimolare un effetto di emulazione. Iniziative come “il dipendente del mese” o “il migliore al customer service” in cui i dipendenti vengono premiati per il loro impegno, spingono le persone a ripensare il proprio coinvolgimento ed a come potrebbero raggiungere il successo dei loro colleghi. Premiare i comportamenti sani e salutari piuttosto che porre dei divieti, ha dimostrato essere una strategia altrettanto efficace.

Disciplina

Piccole spinte possono essere molto utili anche nel caso in cui tu stia incontrando delle difficoltà nel far adeguare le persone alle policy aziendali o quando vuoi modificare alcune prassi. Il processo di gestione delle performance è un primo esempio: impostare il tuo software per la gestione delle performance in modo da ricordare ai manager quando è tempo di colloqui di valutazione, piuttosto che ricordarglielo tu a voce nei corridoi, aiuterà ad assicurare che il processo venga portato a termine per tempo.

Martina Tattini

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