Che tipologia di fruitore di ferie sei?

Hai pianificato meticolosamente le tue ferie, fermato le date con largo anticipo per assicurarti di utilizzarle tutte? O ti sei segnato le assenze sul calendario per poi cancellarle a causa dei troppi impegni ed accorgerti a fine anno di avere troppe ferie avanzate che non utilizzerai?

Se fai parte del secondo gruppo, sei in buona compagnia. Quasi nessuno in Italia consuma tutte le ferie a disposizione entro la fine dell’anno, chi per pressioni da parte del datore di lavoro, chi per le troppe attività da portare a termine e chi invece perché preferisce accumularne una gran quantità in attesa di “tempi migliori”.

In Italia, ciascun lavoratore ha a disposizione almeno 4 settimane di ferie all’anno, cui vanno aggiunte tutte le festività (circa una decina di giorni l’anno). Di queste, 2 settimane vanno obbligatoriamente fruite nell’anno di riferimento, le altre possono essere utilizzate entro i 18 mesi successivi.

Fino a qualche anno fa nessuno si sarebbe sognato di lavorare in agosto o durante le festività natalizie, ma il mondo del lavoro è cambiato, e sempre più persone vivono uno stato di connessione h24, che porta a pensare a ferie ed assenze con ansia, come se in quel tempo si potessero perdere importanti opportunità di sviluppo, o con la percezione di lasciare nei guai i colleghi che dovranno coprire le nostre mansioni, ed il timore di un carico di lavoro insormontabile una volta rientrati a lavoro.

Per molti le ferie sono diventate un motivo di ansia e stress e non, come dovrebbero, di riposo mentale e fisico. In più spesso la dirigenza, che si trova a lottare con scadenze e carenza di organico, tira un sospiro di sollievo di fronte a dipendenti riluttanti a prendersi dei giorni di ferie. Un errore comune: dipendenti stressati ed eccessivamente sotto pressione sono più inclini a performance di bassa qualità ed errori.

Di certo non puoi obbligare nessuno ad assentarsi dal lavoro per riposare, ma puoi incoraggiare un uso intelligente delle ferie a disposizione.

Ecco alcune ragioni per cui un approccio efficiente alle ferie deve essere tra le tue priorità:

Il benessere risente della mancanza di pause

L’assenza di un tempo di riposo adeguato può avere un forte impatto sul benessere individuale: induce stress ed ulteriori difficoltà di riposo poiché non si riesce mai a staccare totalmente la spina. Irritabilità e stanchezza che portano scarse prestazioni ed intensificano i conflitti tra collaboratori. Il risultato finale può essere disastroso: lo stress è infatti tra le cause principali per assenze da lavoro, che magari arrivano nel periodo meno indicato.

Aiuta le persone a sviluppare prospettive più innovative

Un cambio di prospettiva, la possibilità di dedicare del tempo a famiglia ed amici o ad un hobby personale, sono tutte attività che aiutano a sviluppare un punto di vista innovativo. Problemi che sembravano insormontabili, vengono ridimensionati grazie ad un po’ di lontananza. La lampadina dell’idea geniale spesso si accende nelle situazioni più improbabili. Discussioni futili o relazioni difficili con i colleghi perdono rapidamente importanza se ci si ripensa in una situazione maggiormente rilassata. In più l’assenza di qualcuno dall’ufficio consente ad altri di fare un passo avanti e sviluppare le proprie competenze, assicurando la copertura di ogni mansione anche quando qualcuno è in ferie.

Ti consente di adempiere ai tuoi obblighi

Come datore di lavoro sei responsabile del benessere dei dipendenti; sul lungo periodo aumentare i loro livelli di stress non gioverà a te ne a loro, ne al business. Dimostra che il loro benessere per te è importante, per esempio ricordando l’ammontare delle ferie a loro disposizione (non devi calcolarlo a mano ovviamente, ci sono i software per la Gestione Ferie ed assenze ad aiutarti). Presta attenzione a che i messaggi che mandi siano poi attuabili: non suggerire di prendersi un periodo di ferie se poi sovraccarichi le persone di attività, rendendogli di fatto impossibile assentarsi da lavoro. E soprattutto, dai il buon esempio: se sarà la dirigenza per prima a prendersi le ferie su basi regolari, tutto lo staff avrà la percezione che non vi sia nulla di sbagliato od inaccettabile nel farlo.

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Martina Tattini