In azienda hai a che fare con personale molto giovane che fatichi a tenere con te a lungo?

Non sei solo: secondo una ricerca Gallup, il 21% dei lavoratori Millennials ha cambiato lavoro nell’ultimo anno; ulteriori ricerche di Linkedin rivelano che i millennials tendono a spostarsi da un’organizzazione all’altra più spesso delle generazioni precedenti.

Millennials è il termine utilizzato per descrivere giovani adulti nati tra il 1980 e il 1995. Una generazione etichettata come egocentrica, ossessionata dalla tecnologia e pigra. Sono stati soprannominati la “generazione fiocco di neve”, per il loro essere poco resilienti e scarsamente inclini all’iniziativa, incapaci di impegno duraturo.

È vero che ogni generazione è stata criticata per le ragioni più disparate, molte inconsistenti se osservate con attenzione, ma i Millennials vengono giudicati più spesso di altri.

Questo pone un problema a chi si occupa di Risorse Umane: come posso trattenere in azienda i collaboratori più giovani? Probabilmente la risposta è nascosta dietro la comprensione delle ragioni per cui se ne vanno.

Quindi perché i collaboratori giovani lasciano l’azienda?

Ragione n.1: Non vengono apprezzati abbastanza

Al contrario dei colleghi più grandi, i Millennials sono spesso insicuri sulle loro capacità lavorative. A scuola e all’università avere dei riscontri sul proprio operato è la norma e sono abituati a ricevere feedback costanti sul loro andamento. Per questo, quando cominciano a lavorare, hanno bisogno che gli venga ricordato di frequente il loro valore all’interno dell’azienda e di rassicurazioni che si stanno muovendo bene. Se mancano queste conferme, sono più incentivati a cercarsi una nuova posizione in cui ricevano indicazioni più chiare sulla loro importanza.

La soluzione

Confermare spesso la loro competenza e discutere i progressi è un modo efficace per rassicurarli ed invogliarli a restare con voi. È risaputo che valutazioni delle performance regolari aumentano la produttività in tutti i gruppi di età. Quando si ha a che fare con collaboratori giovani questo deve avere la massima priorità. Può trattarsi di una mail in cui sottolineare come stanno andando o di dedicare qualche minuto ad un colloquio sulle loro performance.

Ragione n.2: Non ci sono sviluppi di carriera

Possono senza dubbio essere tacciati di impazienza, ma i millennials si aspettano di vedere la loro carriera svilupparsi più velocemente rispetto a quella dei loro genitori; la tendenza indica che un’attesa di più di due anni per ricevere una promozione, difficilmente viene accettata. Come si sia sviluppata questa impazienza è ancora motivo di analisi, ma senza dubbio crescere con tutte le nuove tecnologie a disposizione li ha predisposti all’esigenza di gratificazioni istantanee e lo stesso si aspettano sul luogo di lavoro. Se non riescono ad intravedere chiare possibilità di sviluppo, tenderanno a guardarsi attorno in cerca di altre opzioni che offrano la crescita cercata.

La soluzione

Prima possibile prenditi del tempo per discutere le loro proiezioni di carriera; in questo modo potrai dirigere i loro sviluppi in una direzione conveniente per loro e per l’azienda; ascoltando le aspirazioni dei giovani collaboratori, avrai più chiaro quali progetti e responsabilità dare loro.

Ragione n.3: il lavoro è poco significativo

Mentre persone più adulte con responsabilità finanziarie maggiori sono più motivate dagli incentivi economici, i millennials spesso cercano qualcosa di più profondo. Hanno la flessibilità per cambiare lavoro rapidamente fino a quando non trovano qualcosa in cui credono sul serio. Se si trovano a svolgere una professione che manca di significato o di cui non condividono gli scopi, presto se ne andranno.

La soluzione

Dedica del tempo ad illustrare la mission aziendale. Si tratta di un processo che inizia già in fase di recruiting: nell’annuncio di lavoro e durante il colloquio, se esprimerai la cultura aziendale, attirerai persone che la condividono. Se i nuovi assunti credono nella visione di business, saranno spronati a dare il massimo.

Ragione n.4: Il management è inavvicinabile

La ricerca Gallup ha scoperto che molti collaboratori preferiscono cercare un nuovo lavoro piuttosto che avvicinarsi al loro manager per migliorare la propria posizione. Nessuno dice che i superiori debbano diventare i migliori amici dei loro dipendenti, ma alcuni sono talmente inavvicinabili che rendono impossibile per un dipendente parlare serenamente delle proprie ambizioni e frustrazioni. Essere insoddisfatti del proprio rapporto con il management è una delle cause principali per cui si cerca un nuovo lavoro.

La soluzione

Aiuta i manager a comprendere il loro ruolo di facilitatori del buon lavoro e non di dittatori. Sono qui per incoraggiare i dipendenti, non per demoralizzarli.

Allo stesso tempo, mostra ai dipendenti che, se stanno fronteggiando un problema, ci sei anche tu per aiutarli. Tu per primo parla apertamente ed onestamente, così che sentano di essere in uno spazio sicuro in cui possono esprimersi liberamente. Perdona alcune mancanze di formalità dei giovani collaboratori: ricorda che conoscono da poco il mondo del lavoro e devono ancora comprenderne alcune regole.

Ragione n.5: Si sentono isolati

Lasciare l’ambiente sociale della scuola e dell’università può essere spaventoso: le diverse tipologie di aziende cui ci si trova ad avere a che fare, si presentano ciascuna con le proprie sfide; alcune avranno una cultura fortemente gerarchica, altre più paritaria. In alcuni ambienti si verrà guidati passo passo, in altri ci si sentirà abbandonati a compiti sconosciuti. In alcune realtà ancora ci si aspetta che i millennials entrino in competizione con i colleghi anziani, in altre che ne siano l’ombra.

Secondo Forbes, l’88% dei Millennials preferisce lavorare in un ambiente collaborativo più che competitivo. È vero però che alcune organizzazioni sono molto più competitive di altre e questo può essere uno shock quando ci si ha a che fare la prima volta.

La soluzione

Se hai un gruppo di dipendenti millennials che arrivano in azienda contemporaneamente, organizza un primo progetto di gruppo che li aiuti a familiarizzare con il loro ruolo. Se invece i nuovi assunti sono pochi, organizza un’attività di gruppo con gli altri membri del loro team. Anche se si tratta di assegnargli un piccolo compito, li aiuterà a sentirsi ben accolti.

Conclusioni

Nonostante tutte le critiche che vengono mosse alla generazione dei millennials, fino a farli apparire a volte degli alieni, molte di queste sembrano non essere una loro esclusiva prerogativa. Generazioni differenti si sono sempre sentite estranee tra loro, non è nulla di nuovo.

Se vuoi davvero comprendere come incoraggiare e supportare i giovani collaboratori, pensa come ti sentivi tu quando hai iniziato il tuo primo lavoro. Il mondo del lavoro può essere intenso e sfidante; è normale cercare feedback, supporto ed opportunità di crescita. La grande differenza è che i millennials sembrano molto più disposti ad inseguire ciò che cercano rispetto alle generazioni precedenti. Community online e siti come Glassdoor rendono anche più semplice confrontare la propria realtà con le altre e cercare opportunità alternative. La buona notizia è che si avrà sempre più a che fare con persone disposte ad impegnarsi per fare davvero la differenza

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Martina Tattini