Che cosa sta cercando?

Prenditi cura di te per prendere il controllo. Consigli per professionisti HR stressati, in sintesi:

  • Allontanati dal ritmo incessante del “sempre impegnato”, e fai di più per proteggere il tuo tempo libero al di fuori dell’orario lavorativo.

  • Impara a controllare e rispettare i tuoi confini personali, e ricordati che a volte dire “no” è più importante che cercare sempre di accontentare tutti!

  • Concentrati sul tuo sviluppo personale e prenditi un momento per parlare con amici e colleghi delle tue sfide.

Sappiamo bene che lavorare nelle Risorse Umane non è solo sessioni accoglienti di onboarding o organizzare feste in ufficio.
Il dipartimento HR medio è un alveare di lavoro emotivo, equilibrismi strategici e gestione di drammi aziendali. In realtà, è più una combinazione di gestione delle crisi, coaching professionale, un pizzico di conformità normativa e una costante sensazione di: “Perché nessuno ha letto la policy che ho appena inviato?”.

E se stai leggendo questo, probabilmente fai parte dei 3,4 milioni di professionisti HR nel mondo che sono solo un pochino esausti.
Sì, lavorare nelle Risorse Umane può essere incredibilmente gratificante, ma può anche essere uno dei ruoli più impegnativi.

Quindi, con l’International Self-Care Day che quest’anno è caduto il 24 luglio, è il momento perfetto per parlare di cosa puoi fare per evitare il burnout prima che ti bruci l’ultima fibra nervosa.
Perché il self-care non è un lusso… è una strategia di sopravvivenza per chi lavora in HR ed è sotto stress.


Ma prima, qualche dato:

  • Un rapporto del 2024 ha rivelato che l’83% dei professionisti HR ha dovuto prendersi dei giorni di assenza per problemi legati allo stress nell’ultimo anno. Ahi.

  • Il rapporto CIPD Health and Wellbeing at Work mostra che l’HR è tra le cinque professioni più stressanti.

  • Quasi tre quarti dei lavoratori HR ha riportato sintomi di burnout negli ultimi sei mesi.

Come professionista HR, sei la persona a cui tutti si rivolgono per risolvere i problemi… non sorprende che sia un ambiente altamente stressante!
Ma… chi si prende cura di te?


Cos’è il self-care?

Per cominciare, non è solo bagni caldi e candele profumate.
Il self-care è qualsiasi cosa ti aiuti a mantenere il tuo benessere fisico, emotivo e mentale. È stabilire confini. È non controllare le email alle 22:47. È persino dire “no” ogni tanto (sì, davvero!).

È molto di più di uno slogan tipo “fatti un regalo”.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità lo definisce come la capacità degli individui di promuovere la salute, prevenire malattie e affrontare la malattia, con o senza l’aiuto di un operatore sanitario.
In poche parole, è tenerti funzionale, così da non trasformarti in uno zombie HR sovraccarico.


Consigli di self-care specifici per l’HR (che non prevedono trasferirsi in una baita nei boschi)

1. SMETTILA DI GLORIFICARE L’ESSERE SEMPRE OCCUPATO!
Non sei più prezioso perché hai saltato il pranzo o hai risposto alle email durante le ferie.
Tieni traccia delle ore. Fai le pause. Disconnettiti alla fine della giornata. Ripeti con noi: essere occupati non è una medaglia al valore.

Infatti, il sovraccarico di lavoro riduce la produttività e aumenta il rischio di errori.
Il tuo benessere dà il tono agli altri.

2. PROTEGGI IL TUO CALENDARIO COME SE FOSSE IL TUO PIN
Blocca tempo per il lavoro profondo e per le pause.
Che si tratti di un’ora per rivedere una nuova policy o di 15 minuti per staccare dagli schermi, mettilo in calendario come fosse una riunione del consiglio.
E onestamente? I “venerdì senza riunioni” dovrebbero essere la norma. Riduce la fatica decisionale e ti dà respiro per elaborare e risolvere.
Meno caos nell’agenda = più calma nella giornata.

Il passaggio continuo da un meeting all’altro esaurisce la concentrazione. Usa i software HR per gestire meglio la tua agenda, sì, anche Cezanne!

3. DIVENTA AMICO DEI TUOI CONFINI
Predichi equilibrio vita-lavoro agli altri, ora tocca a te.
Stabilisci orari di disponibilità e rispettali.
Non sei un chatbot attivo 24/7, e il tuo tempo libero è importante quanto quello degli altri.

Ma non si tratta solo di equilibrio: riguarda anche la prevenzione della fatica decisionale, soprattutto se lavori da casa.

4. TROVA UNA PERSONA DI CONFRONTO
Che sia un mentore, un coach o semplicemente un amico HR che “ci passa anche lui”, parlare con qualcuno che capisce davvero può fare la differenza.

Il supporto tra pari non è frivolo – è fondamentale.

5. RENDI IL MOVIMENTO NON NEGOZIABILE
Anche 15 minuti di camminata contano.
Una scrivania in piedi. Stiramenti tra una call e l’altra.
Fai circolare il sangue e dai un attimo di respiro al cervello.

La tua salute fisica è strettamente legata alla tua performance cognitiva.
Uscire, anche solo per poco, può riequilibrare il sistema nervoso e migliorare la gestione dello stress.

6. ALLENA IL MUSCOLO DEL “NO”
Non devi dire sì a ogni richiesta. A ogni “progettino veloce”. A ogni urgenza che ti arriva perché nessun altro la vuole.
Proteggi il tuo tempo come fosse la tua password del Wi-Fi.

Dire “no” è una competenza da leader. Ti permette di dire “sì” a ciò che conta davvero.

7. DIVENTA APPASSIONATO DEL TUO SVILUPPO
Imparare qualcosa per te, non solo per l’organizzazione, può essere rigenerante.
Che sia un TED Talk, un mini corso o finalmente quel libro dimenticato nel Kindle.

Lo sviluppo professionale non serve solo a scalare posizioni, ma anche a ritrovare motivazione.
Investire nella tua crescita ti mantiene motivato e aggiornato.


Non aspettare che il burnout ti fissi un appuntamento

Il self-care non è pigrizia. È sostenibilità.
Non puoi dare il meglio al tuo team, o alla tua azienda, se il tuo serbatoio è vuoto.

Chiudi il portatile. Esci. Respira.
Mettiti nella tua lista di cose da fare.

Perché l’HR può anche funzionare grazie all’empatia…
ma questo non significa che debba distruggere te.

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Martina Tattini