Notizie abbastanza negative nelle ultime settimane per i “poveri” professionisti delle risorse umane: per quanto ci provino, la categoria continua ad avere problemi di immagine.

Per prima una ricerca pubblicata dal CIPD suggerisce che l’approccio eccessivamente burocratico di chi si occupa di risorse umane spesso ostacola la costruzione di rapporti di fiducia all’interno dell’azienda. Troppe normative e regolamentazioni, pare che diano ai dipendenti l’impressione che l’azienda non si fidi della loro professionalità.

HR Zone scatena ancora di più il dibattito pubblicando un thread di Reddit, noto sito di Social Sharing, che, se preso per vero, mostra come il personale non riconosca l’abilità degli HR di assumere (e licenziare) le persone giuste e come non li percepisca “schierati dalla loro parte”.

Si aggiungano poi una serie di ricerche degli ultimi mesi, in cui si accusano i professionisti del settore di non avere una mentalità orientata al business e di non essere al passo con i tempi; è sorprendente che molti addetti alle risorse umane non abbiano ancora rinunciato, gettando definitivamente la spugna.

Ora, ognuno è libero di pensare che queste critiche siano giuste o meno, e certamente ci sono tantissimi professionisti HR che fanno un lavoro splendido. Ma è altrettanto vero che spesso chi si occupa di risorse umane viene visto in una luce negativa. Quindi, cosa possono fare i professionisti HR per posizionarsi come figure chiave di un’organizzazione?

Costruisci il tuo personal brand

Coloro che lavorano nelle HR spesso non spiccano all’interno dell’azienda. Solitamente vengono visti come attori secondari, e non come coloro che promuovono e danno il via alle iniziative che coinvolgono il personale. Di conseguenza, il loro contributo, viene tenuto poco in considerazione. In un articolo nel blog della Ashridge Business School, Gerry Miles suggerisce che “arriva un momento nella vita di ogni manager HR in cui deve alzarsi e dimostrare la propria importanza.” È molto semplice, aggiunge, nascondersi dietro la facciata del “coach” dell’organizzazione, ma i senior executive, vogliono sapere se hai ciò che ti fa meritare di essere considerato un loro pari.

In pratica, costruire il tuo brand personale all’interno dell’azienda significa fare tutto ciò che serve per sviluppare le giuste relazioni e far sentire la tua voce anche ai piani alti, alimentare la visibilità ed autorevolezza del tuo profilo sia all’interno che all’esterno dell’organizzazione (contribuendo per esempio a dibattiti, partecipando a conferenze, pubblicando articoli su recenti tematiche HR…). Si tratta di un ambito in cui spesso chi lavora nelle risorse umane non si trova a proprio agio, ma, coloro che si sentono pronti per investire tempo nello sviluppo del proprio personal brand, si accorgeranno che il rispetto e l’autorità ricercate cresceranno rapidamente.

Sviluppa processi che siano di supporto e non freni

Le organizzazioni devono senza dubbio dotarsi di norme e procedure, ma, presi dall’entusiasmo di far sì che tutto fili liscio, le risorse umane possono a volte eccedere con la burocrazia. Il risultato è che i Manager si sentono frustrati perché non arrivano con rapidità ad avere le informazioni che gli servono, o perché non sono messi nella condizione di gestire il proprio team nella maniera che reputano più appropriata. Le persone si sentono controllate più che motivate, e perdono facilmente entusiasmo quando si accorgono che le loro idee e capacità di pensare fuori dagli schemi, vengono soffocate da un approccio rigido secondo “il modo in cui abitualmente facciamo le cose in questa azienda”. La ricerca del CIPD “Coltivare Leader Affidabili” suggerisce che un eccesso di norme e regole crea ambienti in cui gli individui, a qualunque livello, hanno poche occasioni per guadagnare fiducia e dimostrarsi affidabili. Il fattore chiave è la costruzione di processi che portino compattezza al modo in cui le persone vengono gestite, ma che diano ai responsabili la giusta flessibilità nel coordinare i propri team secondo le modalità che ritengono funzionare meglio.

Focalizzati sulle questioni giuste

Tutti abbiamo lavorato in organizzazioni in cui venivano intraprese iniziative di cui non si vedeva mai la fine. Spesso vengono avviati progetti di cui, una volta arrivati alla conclusione, nessuno più ricorda la finalità originaria. Gli HR devono rimanere con i piedi per terra ed assicurarsi di essere focalizzati sulle questioni giuste. Si tratta di assicurarsi che le problematiche sollevate dal personale siano in agenda nel momento in cui si sviluppa la strategia aziendale (e non quando è già un affare concluso) e che si avviino approcci e processi che aiutino l’organizzazione a raggiungere i propri obbiettivi. Le risorse umane devono inoltre migliorarsi nel contrastare idee ed interventi che ritengono possano essere fonte di distrazione o che non pensano portare nella direzione giusta. Troppi professionisti del settore sono accomodanti nel portare avanti iniziative di scarsa utilità solo per far sì che tutti siano felici e soddisfatti.

Mantieniti sempre aggiornato

In un ambiente di lavoro dinamico ed in continua evoluzione, gli HR non possono permettersi di adagiarsi sugli allori. Se i professionisti vogliono guadagnarsi il rispetto dei loro pari, devono mantenersi aggiornati su ciò che accade nel mondo del lavoro nel suo complesso, nell’azienda in cui lavorano e nell’ambito specifico delle risorse umane. Ciò non significa partecipare a corsi eccessivamente costosi; si tratta piuttosto di dedicare tempo alla lettura della stampa specializzata, presenziare a conferenze ed eventi nell’ambito HR e tenersi al corrente delle best-practice nella gestione del personale. Il networking è senza dubbio una buona pratica per scoprire come agiscono le altre organizzazioni e per creare connessioni efficaci con i leader del settore. Chi si occupa di risorse umane dovrebbe anche mostrarsi più curioso di essere informato su ciò che accade all’interno dell’azienda, e su quali tendenze stiano toccando il settore specifico. Non c’è nulla che possa sostituire in termini di efficacia, l’alzarsi dalla propria scrivania per parlare direttamente con le persone e sviluppare una mentalità aperta e curiosa.

Prendi le redini degli sviluppi tecnologici

Una delle più grandi criticità dell’ambito HR è la mancanza di comprensione del potenziale della tecnologia. Negli ultimi anni, la tecnologia si è rapidamente evoluta ed i software HR sono divenuti sistemi sempre più sofisticati, che offrono un ottimo rapporto efficienza-costi, e sono ormai diventati tool fondamentali per moltissime aziende. Questi software hanno la capacità di ridurre le procedure amministrative, tagliare i costi, snellire i processi e fornire all’organizzazione dati aggiornati necessari a prendere le decisioni aziendali. Tuttavia i responsabili HR si dimostrano spesso lenti nell’abbracciare queste nuove tecnologie, probabilmente perché faticano a comprenderle e pensano erroneamente che richiedano un eccessivo dispendio di tempo e denaro.

Diverse ricerche hanno dimostrato che i professionisti HR risultano particolarmente sospettosi nei confronti di alcuni portali social interni implementati nei software HR e faticano a riconoscere l’importante ruolo che giocano nel migliorare la comunicazione, guidare l’innovazione e creare un spirito di squadra. Gli addetti alle risorse umane devono riuscire a superare la loro “tecno-fobia” e avviarsi verso l’introduzione di sistemi che migliorino performance e produttività aziendali.

Cosa ne pensate? Ritenete fondate alcune delle critiche avanzate alla categoria HR? Cos’altro possono fare i professionisti delle risorse umane per migliorare la loro immagine?

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Carlos Aranda