Sentiamo parlare molto spesso di ambienti di lavoro tossici, in cui i colleghi non riescono a creare team ed a lavorare serenamente insieme o dove un dipendente ha timore di esprimere le proprie esigenze ed opinioni perchè il management adotta un approccio fortemente gerarchico e direttivo.

Il lavoro è sempre più incerto, le persone temono di essere licenziate, o che l’azienda chiuda; allo stesso tempo la mobilità è aumentata e con essa le possibilità di carriera si sono modificate e mutate. Il posto fisso non esiste più, tutti siamo più propensi ad accogliere e valutare nuove opportunità. Ma questo complica a volte le relazioni interne all’azienda.man and woman company culture

In questa incertezza è facile che si creino insoddisfazioni e malumori. I cambiamenti fanno sempre paura e il mondo del lavoro negli ultimi anni è cambiato moltissimo e continua a cambiare a grande velocità. L’automazione è un facilitatore, ma spaventa chi non la conosce bene; lo stesso vale per l’intelligenza artificiale, un tema caldo in questo 2020, che inevitabilmente cambia il modo di lavorare di tutti. E queste novità ad un primo impatto possono fare paura.

Un altro aspetto importante è dato dalle modificazioni dell’ambiente di lavoro; molti team lamentano una costante disumanizzazione, dipendenti portati al limite, cui è richiesto di essere “attivi” 24/7, da cui ci si aspetta che facciano sempre più lavoro pur lasciandoli con minor supporto e risorse.

Se le organizzazioni vogliono crescere e superare le sfide del nuovo mondo del lavoro, non possono ignorare i cambiamenti. In un’epoca in cui aumenta il turnover e le aziende lottano per tenersi strette le persone competenti, è necessario individuare con rapidità delle modalità più umane di gestione delle persone.

Cosa deve cambiare?

Le organizzazioni devono tornare alla base per costruire una cultura di trasparenza e correttezza. È necessario rimettere le persone al centro, creare un ambiente basato su valori condivisi, in cui i dipendenti si sentano coinvolti nelle decisioni che li riguardano, liberi di esprimersi senza paura di ripercussioni e messi nella condizione di dare il massimo nel loro ruolo.

Questo significa che i valori aziendali devono diventare l’elemento guida del business, influenzandone ogni aspetto, dal modo in cui i manager guidano i team e comunicano con loro, ai comportamenti che l’organizzazione incentiva ed al modo in cui si relaziona con clienti e fornitori.

In un ambiente di questo tipo il confronto viene incoraggiato, sia tra manager e team, che tra i diversi dipartimenti e tra colleghi. In questo modo si incoraggia la collaborazione e non la competizione, dibattiti aperti e non inutili scontri. Le persone possono lavorare insieme per risolvere i problemi ed imparare dalle difficoltà, invece di puntarsi il dito l’un l’altro per attribuire le colpe dei fallimenti.

Qual è il ruolo delle risorse umane?

Le risorse umane possono fare molto di più per supportare lo sviluppo di una cultura che metta al centro le persone, in cui queste si sentano valorizzate e possano dare il meglio di sè, ma questo richiede propensione al cambiamento ed apertura alle novità.

Uno dei primi aspetti da riconoscere è che alcune policy aziendali, magari datate e non aggiornate, potrebbero complicare le relazioni interne all’organizzazione. Le procedure disciplinari ne sono un primo esempio, poiché spesso tuffano collaboratori già stressati in situazioni ancor più ansiogene e divisive.

Questo non significa che l’azienda debba essere sempre accomodante e mancare di regolamentazione; significa però che esistono strade più costruttive e collaborative per gestire la maggior parte dei conflitti, come mediazione e confronto sereno.

Le HR hanno poi un ruolo importantissimo nell’aiutare il management a sviluppare competenze e comportamenti atti ad ottenere il massimo dal team. Anche i manager infatti si muovono in un terreno nuovo e magari sono in difficoltà nel gestire le aspettative, approcciarsi a conversazioni difficili, motivare e coinvolgere le persone e sviluppare un ambiente di lavoro in cui le buone performance possano fiorire. È necessario il loro massimo impegno per supportare le carriere dei collaboratori, immaginare nuovi ruoli ed allocare le risorse secondo le modalità flessibili che i lavoratori di oggi si aspettano.

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Martina Tattini