Si parla spesso della necessità per le HR, se desiderano ottenere il rispetto del management, di essere maggiormente competenti anche su argomenti non correlati direttamente al loro ruolo.

È sicuramente vero, ma si dibatte anche sul rischio che si corre quando le risorse umane vanno troppo a fondo sulle questioni burocratiche e finanziarie, dimenticando le persone. È stata fatta una tale pressione affinché si concentrassero su altro che alcuni dimenticano di avere scelto l’ambito HR per lavorare con il personale.

In un recente articolo Jon Ingham, esperto di HR, ha espresso disappunto sulla direzione che sta prendendo il suo lavoro: “pare che ci siamo dimenticati delle persone che tengono in piedi l’azienda, proprio ora che invece sempre più organizzazioni manifestano il loro interessamento per i dipendenti.”

Non c’è dubbio che HR e manager attenti a comprendere i propri collaboratori ottengano migliori risultati per la loro impresa. Recenti ricerche dimostrano una forte correlazione tra coinvolgimento dei dipendenti e forza lavoro produttiva.

È tempo che le aziende consentano alla funzione HR di fare un passo avanti per cominciare di nuovo ad amare il loro lavoro e le persone.

Ti proponiamo 5 ragioni per cui le imprese hanno bisogno che le Risorse Umane rimettano le persone in cima alla loro agenda di priorità:

Per accelerare il cambiamento

Viviamo in un’era in cui le organizzazioni devono reinventarsi continuamente in risposta alla competizione crescente ed ai cambiamenti di mercato. Chi lavora al loro interno, tuttavia, è spesso abbastanza contento dello status quo e non prova nessun desiderio di cambiare. Professionisti HR che provano alti livelli di empatia ed intelligenza emozionale possono fare tanto per coinvolgere i dipendenti nel cambiamento, ed avere il loro appoggio per ciò che l’azienda vuole modificare. Se il personale li vede come coloro che hanno il loro interesse come priorità, riusciranno a costruire fiducia ed a trascinare le persone.

Per aiutare i manager a lavorare con più efficienza

Gli HR migliori non stanno chiusi nei loro uffici ad analizzare i fogli di calcolo; sono fuori, in prima linea, così da avere piena comprensione delle sfide che un manager affronta ogni giorno. I Line Manager sono sempre sospettosi nel coinvolgere le Risorse Umane quando si presenta un ostacolo, spaventati che li riempiano di mansioni burocratiche obbligandoli a modificare le loro modalità d’azione. La verità è che chi si occupa di HR ha a portata di mano diversi strumenti e tecniche per aiutare i manager ad ottenere il massimo dal proprio team. Per esempio i software HR più recenti possono fare molto per ottimizzare i processi e ridurre oneri amministrativi che sottraevano molto tempo. Se i responsabili HR riescono a costruire uno stretto rapporto di relazione con i Line manager possono dare un grande contributo all’organizzazione e gestione del lavoro.

Per risolvere problemi insorgenti alla radice

Un’enfasi eccessiva nel voler controllare i dipendenti attraverso policy e procedure ha significato che le HR sono spesso viste, sia da manager che dal personale, come ostacoli più che motivatori. Vengono tenuti come ultima risorsa quando si presenta un problema, spesso quando la situazione è già diventata emergenziale ed è tardi per intervenire. Non c’è dubbio che ogni azienda debba avere le proprie regole, ma se ai responsabili Risorse Umane viene data la possibilità di essere d’aiuto alle persone (piuttosto che limitarsi a dirgli cosa debbano fare), avranno maggiore possibilità di sostenere il Line manager affrontando i problemi che si presentano, come performance basse o livelli di assenza inaccettabili, prima che diventino questioni più grandi. Se le aziende lasciano che le Risorse Umane soddisfino il loro naturale desiderio di essere sostegno ai manager piuttosto che “cani da guardia”, probabilmente potranno evitare un disastro a volte costoso.

Per facilitare il coinvolgimento

La funzione HR ha a propria disposizione diversi strumenti e tecniche per costruire coinvolgimento in azienda. Può per esempio, aiutare l’organizzazione a comprendere come utilizzare ricompense e benefit per motivare ed incoraggiare il personale a fare un salto in avanti. Può lavorare con i responsabili per sviluppare un approccio alla gestione delle performance per accentuare gli aspetti positivi così che le persone attendano la valutazione annuale senza temerla. Giocano un ruolo fondamentale nella comunicazione interna, assicurandosi che i dipendenti si sentano coinvolti con l’impresa. La chiave per il successo è coinvolgere figure HR nelle decisioni di business chiave fin dal principio così che possano portare in luce le implicazioni per il personale e facilitare la costruzione di strategie che incrementino il coinvolgimento necessario ad ottenere buoni livelli di performance.

Per semplificare la costruzione di una cultura aperta e trasparente

In molte organizzazioni i dipendenti sono diffidenti verso le Risorse Umane, viste come burattini del management e non come persone che desiderano sinceramente aiutarli ad esprimere il loro potenziale ed ad avere una buona esperienza lavorativa. Molti di coloro che si occupano di HR hanno una volontà naturale di supportare le persone, è la cultura organizzativa a mettere i bastoni tra le ruote. Possono fare molto per incoraggiare una cultura aperta e trasparente in cui le persone si sentano libere di esprimere il loro personale punto di vista o le loro problematiche. Gran parte di questo lavoro è data dal parlare con le persone e comprendere cosa pensino. Ma i Portali Social presenti nei Software HR di ultima generazione sono anch’essi un ottimo strumento per condividere informazioni ed incoraggiare un dialogo aperto tra management e dipendenti. È un processo che deve partire dall’alto, con conversazioni aperte ed oneste tra responsabili Risorse Umane e Manager sulle modalità di costruzione della fiducia e di una cultura di accettazione ed inclusione.

Le HR hanno smarrito il loro amore per le persone, o è giusto dare priorità ad un approccio più commerciale? Facci sapere cosa ne pensi nei commenti, su Facebook o Twitter.

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Carlos Aranda