Il benessere del team di lavoro è stato un tema molto dibattuto quest’anno, con una pletora di ricercatori ed esperti che spingevano il management ad investire per costruire un ambiente di lavoro sano. Anche Glassdoor cavalca questa moda con nuove iniziative volte a riconoscere quelle imprese che mettono la soddisfazione dei collaboratori al centro delle loro attività.

I datori di lavoro sono stati invitati ad iscriversi al “Pledge to thrive” per mostrare che danno priorità all’equilibrio delle persone. Il prossimo anno verrà pubblicato un elenco basato sulle valutazioni date dai dipendenti delle aziende iscritte.

Il legame tra il benessere dei collaboratori e la crescita del business è ben documentato. Un team felice ed in salute, non solo fisica, ma soprattutto psicologica, risulta più coinvolto e produttivo; i collaboratori saranno meno inclini ad assentarsi per presunta malattia e più fedeli all’azienda, riducendo anche il tasso di dimissioni.

Ma trasformare la teoria in pratica non è semplice. Non si tratta solo di offrire abbonamenti scontati alla palestra o proporre frutta fresca invece di merendine per la pausa caffè, per quanto siano buone pratiche. Si tratta di considerare la serenità dei dipendenti parte integrante della cultura e dei valori dell’impresa, di creare un filo di continuità tra ciò che dicono le policy aziendali e ciò che viene fatto nel quotidiano.

Cosa siete riusciti a mettere in pratica nell’anno passato?

E quali aspetti dovrete considerare per migliorare ancora il benessere della vostra squadra nell’anno che sta per cominciare?

Ambiente

Pensando a come fare stare bene lo staff di un’organizzazione, ci si dimentica spesso di considerare l’ambiente fisico in cui lavora. In realtà tutto ciò che ci circonda può fare una grande differenza sulle nostre sensazioni ed il modo in cui ci sentiamo.

Lavorare in uno spazio buio, o poco ventilato, in un open space troppo rumoroso per concentrarsi, può avere un impatto significativo su salute e produttività.

Certo, ogni organizzazione deve fare i conti con le proprie possibilità, ma anche piccoli aggiustamenti non troppo costosi alle luci od alla posizione delle scrivanie possono fare la differenza.

Cultura aziendale

Un ambiente di lavoro sano si riconosce perché le persone si sentono libere di esprimere le proprie problematiche professionali.

Se un collaboratore è in affanno per il proprio carico di lavoro, tende ad evitare di dirlo per non sembrare pigro ed incapace, con il rischio di crollare sotto la pressione del sovraccarico. Se sente che nessuno è disposto ad ascoltare le sue problematiche in merito ad una situazione di malessere o di mancata imparzialità di trattamento, il suo scontento aumenterà fino a portarlo a situazioni di stress e malattia.

Le persone devono sapere che la loro opinione è tenuta in considerazione e che esprimersi non comprometterà la loro carriera.

Bilanciamento lavoro-vita privata

Abbiamo vite ogni giorno più piene e complicate. Molti dipendenti devono destreggiarsi tra impegni professionali, cura dei figli, dei familiari anziani, interessi e passioni personali.

Se le persone sentono che la loro vita è schiacciata dal lavoro, saranno sempre più stressate, meno produttive e risentite. Le tecnologie che consentono di lavorare con più flessibilità sono ormai a disposizione di qualunque tipologia di impresa; purtroppo molte faticano a vedere tutti i benefici che questo apporterebbe in termini di crescita del business.

Certo, vi sono professioni per cui è necessario essere presenti in sede ad orari prestabiliti, ma per molti altri sarebbe possibile avere un approccio più elastico alle modalità in cui il lavoro viene organizzato.

Un approccio più umano

La nostra vita cambia strada in continuazione, proponendoci nuove sfide ogni giorno. Se i tuoi collaboratori stanno affrontando un periodo di difficoltà a causa di familiari malati, la fine di una relazione, difficoltà finanziarie, devono sapere che i loro manager li sostengono.

Certo, il lavoro deve essere portato a termine e le performance mantenersi accettabili, ma a volte è bene chiudere il libro delle regole e trattare le persone con gentilezza ed umanità. Una riduzione temporanea delle ore di lavoro, maggiore flessibilità nell’orario di entrata ed uscita o la possibilità di lavorare da casa, sono piccole cose che possono fare una grande differenza nel superare le difficoltà e tornare a dare il massimo.

La chiave sta nel creare un ambiente in cui le persone sappiamo di potersi esprimere apertamente in merito alle loro problematiche ed in cui i manager sappiamo riconoscere i segnali di difficoltà e stress.

Salute mentale

Le iniziative per il benessere in azienda tendono a focalizzare sugli aspetti fisici, ma anche la salute mentale ha grande importanza. Una persona su 4 nella vita affronta un periodo di malessere psicologico: stress, ansia e depressione sono problematiche comuni tra chi lavora.

C’è ancora un certo stigma in merito a determinate problematiche, anche se la loro comprensione sta crescendo grazie ad importanti campagne di sensibilizzazione. Le organizzazioni devono riuscire a trasmettere l’idea che le persone non verranno giudicate per questo ed i manager devono essere formati per gestirle in modo corretto. Allo stesso tempo dovrebbero prestare attenzione per comprendere se vi sia qualcosa nel modo in cui organizzano il lavoro che potrebbe inavvertitamente peggiorare la situazione.

auguri

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Martina Tattini