(e le HR devono ricordarlo al management)

Le ricerche dell’ultimo periodo mostrano che la fiducia tra manager e dipendenti precipita sempre di più. Secondo l’indagine Edelman 1 persona su 3 non si fida della propria organizzazione, con livelli di fiducia preoccupanti dei dipendenti verso il top management.

Gli effetti si riscontrano non solo su produttività, coinvolgimento e motivazione, ma anche sulla reputazione ed il brand aziendale: chi ha una bassa opinione del suo luogo di lavoro, sarà portato a parlarne in termini negativi; se il punto di vista risulta credibile tra clienti, potenziali clienti e nuovi assunti, può avere conseguenze sulla crescita del business.

La ricerca mostra che uno dei fattori più importanti è la fiducia nutrita verso i CEO aziendali. Purtroppo gli amministratori delegati sono spesso distanti dalla forza lavoro ed è facile che si crei una cultura “loro e noi”.

Costruire un ambiente di fiducia richiede molto tempo, ma si tratta di un ambito in cui le HR possono giocare un ruolo fondamentale, sia per le policy e le iniziative che possono attivare che per il supporto dato al management nel costruire la giusta cultura aziendale.

Da dove partire? Ci sono 5 domande che potreste proporre ai leader della vostra organizzazione perché inizino a riflettere sul tema:

Come comunichiamo con i nostri collaboratori?

Le persone dimostrano maggiore fiducia quando percepiscono che i manager dell’azienda hanno una visione di business chiara ed ispirata. I leader devono assicurarsi di raccontare una storia convincente sulla direzione in cui l’organizzazione si sta muovendo, che la loro comunicazione interna ed esterna sia consistente e di mostrare chiaramente quale contributo può dare ciascuno. Se i leader si mostrano capaci ed affascinanti con clienti e stakeholder, ma distanti e rigidi con il proprio staff, la fiducia ne uscirà danneggiata.

Siamo autentici e disponibili?

Non si costruirà mai la fiducia se il CEO è rinchiuso nel suo ufficio inavvicinabile. I senior leader devono essere visibili quotidianamente all’interno dell’azienda, conoscere le persone, conversare con loro apertamente e comprendere a fondo le sfide che il team affronta ogni giorno. Si tratta di essere pronti a mostrare un lato umano e di saper ammettere a volte di non avere tutte le risposte. Dimostrare a volte di condividere gli stessi problemi e difficoltà semplifica la costruzione della fiducia.

Il nostro atteggiamento verso problematiche etiche e sociali è chiaro?

Nella ricerca Edelman viene rivelato che la credibilità del management si fonda anche sul coinvolgimento nelle tematiche sociali. Questo è importante soprattutto per la generazione Y che di fronte alla scelta del posto di lavoro dimostra di dare grande valore alla responsabilità sociale di un’impresa. 2/3 degli intervistati ritiene il proprio CEO troppo concentrato su tematiche finanziarie a breve termine. Il management deve riuscire a dimostrare pratiche di business etiche ed essere in prima fila a dare il buon esempio.

Come si sente il team di fronte alle sfide?

La fiducia subirà un tracollo se le persone temono di non poter esprimere la loro opinione ed il loro dissenso senza conseguenze sulla loro carriera. La cultura della colpa, dove gli errori non vengono tollerati è nemica della fiducia. I leader aziendali devono impegnarsi per far sentire a loro agio tutti i collaboratori affinché coltivino la loro libertà di espressione sul luogo di lavoro. Non si tratta solo di dire “la mia porta è sempre aperta”, ma di incoraggiare ciascuno ad esprimersi ed accettare nuove sfide con curiosità, non con timore. Aiutare le persone ad imparare dagli errori piuttosto che colpevolizzarle, le spingerà a superare i confini, innovare e sviluppare nuove competenze che aiutino la crescita del business.

Stiamo dimostrando attenzione per il nostro staff?

Le persone non sono solo numeri ed è bene riuscire a trasmettergli questa consapevolezza. Mostrare che i loro responsabili si curano della loro vita professionale e privata, che riflettono sull’impatto delle decisioni prese, aiuterà a creare un clima collaborativo. Certo, la realtà del mondo del lavoro e decisioni difficili a volte si scontrano con questa filosofia, ma anche in questi casi è bene avere un atteggiamento aperto e chiarire il perché di determinate scelte. Se i leader sanno dimostrare empatia, i collaboratori avranno fiducia in loro e saranno più propensi ad accettare anche i cambiamenti difficili.

Quali sono i livelli di fiducia nella tua organizzazione? Quali buone pratiche puoi attivare per accrescerla?

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Martina Tattini